Sette domande a… Lorella Paola Betti
Lorella Paola Betti è l’autrice di Introduzione al Teatro dell’Anima. Ecco sette domande per conoscerla meglio.
Lorella, anzitutto raccontaci di te, cosa fai nella vita e cosa ami fare…
Nella vita mi occupo di Teatro, Scrittura e Psicosintesi. Creo e conduco percorsi creativo-evolutivi che utilizzano le arti come prezioso strumento per aumentare consapevolezza, benessere e creatività. In particolar modo integro fra loro tecniche teatrali, tecniche di scrittura creativa e tecniche della psicosintesi. Mi occupo anche di drammaturgia e regia teatrale. Inoltre sono Counsellor Professionista Psicosintetico. Nella vita adoro imparare e sperimentare sempre cose nuove e vorrei che le giornate fossero di 50 ore e più! – per avere molto più tempo per dedicarmi a tutto ciò che mi affascina e che desidero conoscere. Sono insaziabile in tal senso!
Puoi raccontarci in poche parole cos’è il Teatro dell’Anima?
Il Teatro dell’Anima è un percorso interiore che permette di leggere i propri contenuti psichici utilizzando una visione o chiave “teatrale”. Mi spiego: la nostra interiorità può essere paragonata ad un “Grande Teatro” abitato da tanti attori che assumono tanti ruoli (personaggi) e recitano varie parti sul palcoscenico della nostra coscienza. Occorre sviluppare dentro di sé un “buon regista” che riesca a dirigere bene (proprio come accade a teatro quando la regia di uno spettacolo è “buona”) attori, personaggi, situazioni, in modo da orientare la loro “volontà” e “attività” verso l’espansione, l’evoluzione, la piena consapevolezza di sé e verso la nostra primaria sorgente di vita e creatività: il nostro Sé Transpersonale, unica e vera sostanza che ci “riempie” di vivo ed autentico “significato”.
Come è nata l’idea di scrivere un libro su questo argomento?
L’idea di scrivere questo libro è nata anni fa durante i miei studi psicosintetici. Nasce anche dalla sperimentazione su campo e dall’esperienza di molti percorsi di gruppo da me condotti in tal senso e cioè: l’integrazione di tecniche teatrali a tecniche psicosintetiche utilizzate come strumenti per sviluppare e potenziare crescita, creatività, benessere. Comunque, quello che ho scritto per LiberArSi – per amore di precisione e correttezza – non è un libro, è semplicemente un assaggio, una piccola introduzione al Teatro dell’Anima. Al libro vero e proprio ci sto ancora lavorando e sarà pronto tra breve.
(ndr: lo scrupolo dell’autrice è encomiabile, tuttavia già nel titolo del libro è implicita la precisazione. E del resto, per altrettanto amor di precisione e correttezza, non è il numero delle pagine a connotare l’entità e lo status dei libri. Da Wikipedia: “Un libro è un insieme di fogli stampati oppure manoscritti delle stesse dimensioni rilegati insieme in un certo ordine e racchiusi da una copertina”).
La Psicosintesi di Roberto Assagioli è una disciplina veramente olistica, per la sua concezione integrale dell’essere umano nelle sue quattro dimensioni: fisica, emotiva, mentale e spirituale. Puoi spiegarci in maniera semplice come può essere utilizzata per l’autorealizzazione personale?Puoi spiegarci in maniera semplice come può essere utilizzata per l’autorealizzazione personale?
La Psicosintesi offre meravigliosi ed efficaci strumenti per la crescita personale e l’autorealizzazione perché invita costantemente attraverso i suoi metodi, tecniche ed esercizi all’azione, alla messa in “atto” di ciò che viene via via gradualmente assimilato. Lavora, appunto, su tutti i nostri livelli dell’essere, rendendo consapevole chi la pratica (perché sostanzialmente la Psicosintesi è una “pratica”, un continuo “allenamento” bio-psico-spirituale teso all’espansione della coscienza) che non esiste “vera” crescita senza un’armonica integrazione di tutti i nostri piani energetici e delle nostre funzioni psicologiche.
Quali opportunità di approfondire l’argomento puoi suggerire ai nostri lettori?
Intanto di leggere questa piccola introduzione al Teatro dell’Anima, per farsi un’idea del complesso e contraddittorio “teatro” che risiede dentro di noi. Poi, di approfondire l’argomento magari leggendo alcuni libri di Roberto Assagioli, ideatore, appunto, della Psicosintesi. E magari, perché no, di restare in attesa del mio libro che approfondirà e tratterà nel dettaglio tutti i temi toccati in questa breve introduzione. Ogni capitolo del libro sarà correlato anche di tecniche ed esercizi, dato che, come ho spiegato poco prima, il Teatro dell’Anima (che utilizza, appunto, metodologie psicosintetiche) è un percorso sostanzialmente pratico ed esperienziale e non soltanto teorico. Un percorso da provare sulla propria “pelle”, facendo uso di una buona “guida”, funzione che mi auspico avrà il mio prossimo libro per tutti coloro che vorranno provare ad intraprendere questo affascinante cammino nel proprio “Teatro Interno”.
Stai pensando di organizzare qualche seminario dedicato al Teatro dell’Anima?
Sì. Ho già organizzato in passato seminari su questo tema e hanno riscosso molto successo, perciò, anche in vista di progetti futuri, ho intenzione di organizzare un evento creativo dove non solo verrà presentato a livello teorico il “Teatro dell’Anima”, ma, a coloro che parteciperanno, verrà offerto di “assaggiare dal vivo” anche alcuni preziosi esercizi. Sono da sempre fermamente convinta che la migliore modalità per far comprendere a qualcuno quanto sia importante un determinato cammino sia quella di fargli sperimentare subito, in modo pratico e concreto, alcuni benefici che scaturiscano dalla semplice applicazione di alcune tecniche di riferimento del percorso in questione. Il famoso: “provare per credere”… (-:
Lasciaci un augurio per i nostri lettori.
Auguro ai lettori di una trovare una qualsiasi delle tante “vie” che conducono all’individuazione di sé ed alla crescita della propria coscienza. Così come per me lo è stata quella della Psicosintesi. Ce ne sono davvero tante e per tutti i gusti e le tipologie, basta comprendere qual è veramente quella che fa per noi. A coloro che invece sono già sulla “via”, auguro di proseguire e non mollare mai, nonostante tutte le difficoltà che questo meraviglioso, arduo, fantastico, teatralissimo percorso chiamato “Vita” ci obbliga (in un modo o nell’altro: ed è qui che fa la “differenza”) a superare. Si sa, non esiste un vero e proprio “punto di arrivo”, l’importante è il “cammino” e soprattutto il “punto di vista” da cui osserviamo il nostro “cammino”; auguro, perciò, ai nostri lettori, di “guardare” alla propria “vita” con “occhi amorevoli e pieni di luce”. Ciao, a tutti voi (-:
Ciao e grazie a Lorella. E grazie anche a te che hai letto questa intervista.
Per leggere un estratto del libro di Lorella clicca sul link qui sotto.
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