Esprimere il meglio di noi stessi in tutti gli aspetti della nostra vita può cambiare il nostro futuro (e quello di chi ci circonda) per sempre. In genere, le aziende si rivolgono ai coach quando si presenta la necessità di generare dei cambiamenti nei dipendenti, ma esiste una tecnica in cui possiamo essere il nostro proprio coach.
L’autocoaching è un metodo che valorizza i talenti personali e consente di sviluppare al meglio le competenze. In altre parole, offre gli stessi benefici del coaching classico, ma senza la necessità di assumere un coach.
L’autocoaching mira a rafforzare le capacità umane per migliorare gli aspetti emotivi e professionali nel luogo di lavoro, nella sfera personale e nelle altre aree. E come dicevamo, a differenza del coaching classico, questa metodologia non ha bisogno di un esperto. Certo che è sempre possibile dotarsi di un manuale che servirà come guida e supporto per imparare a scegliere la strada giusta per risolvere un problema e, più importante ancora, avere l’atteggiamento.
A chiunque può capitare di sentirsi demotivati, in preda all’ansia ed alla frustrazione per l’incapacità di saper gestire situazioni difficili. E può capitare anche di sentire di aver smarrito la bussola, strumento così utile e necessario per orientarci nel turbinio delle emozioni. In realtà, quella bussola è una nostra risorsa e nei momenti di confusione possiamo sempre usare degli strumenti che ci aiutano a trovarla e riconoscerla. E una volta trovata, ecco che ri-troviamo anche la motivazione, l’energia, la consapevolezza e nuove opportunità personali e/o professionali.
Di fronte ai conflitti che nascono ogni giorno nella vita quotidiana, molte persone sentono di non sapere come affrontarli. In questi casi, l’autocoaching consiglia di porre alcune domande come ad esempio:
- Che cosa sta succedendo?
- Perché sta succedendo?
- Come nasce il problema?
- Perché sta succedendo a me?
- Perché non dovrebbe accadere a me?
Questi domande servono a chiarire il quadro che si sta vivendo. E’ uno dei primi passi dell’autocoaching, che stabilisce che è fondamentale comprendere con chiarezza lo scenario a livello macro. Cominciare da queste domande è utile per conoscersi meglio e scoprire quali sono i nostri punti deboli ed i punti di forza. Inoltre, è anche un esercizio per capire l’origine degli ostacoli che dobbiamo superare.
Per un percorso di autocoaching efficace, può essere utile una guida appropriata. Come la serie di esercizi proposti dalla coach Clara Maria Caterina Morena, autrice anche di Carisma – Questo magnetismo velato che attrae…, che accompagnano alla scoperta dei propri talenti nascosti, fino ad arrivare alla padronanza della carriera e del rapporto con gli altri.
Alcuni svantaggi dell’autocoaching rispetto al coaching classico
- E’ impossibile determinare il momento esatto in cui termina il processo, perché non siamo guidati da un professionista.
- Alcune persone impiegano più tempo per riconoscere i loro difetti e gli insuccessi.
- Non possiamo assicurare il successo della pratica.
Alcuni vantaggi…
- Non dipendere da influenze esterne per avere dei cambiamenti personali.
- Non serve denaro per assumere un coach.
- Si può evolvere al proprio ritmo senza la pressione di dover pagare di più per le nuove sessioni.
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